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Piercing al capezzolo: infezioni e cura

Il piercing al capezzolo è diventato molto popolare sia tra gli uomini che tra le donne. Esistono oggi vari tipi di piercing al capezzolo, ma quelli più comuni sono il bilanciere orizzontale e l’ anello applicato alla base del capezzolo.

Anche se viene considerato un accessorio molto sexy e alla moda, questo piercing risulta essere piuttosto delicato.

Infatti il capezzolo, proprio a causa della sua particolare sensibilità, è una delle parti del corpo ad alto rischio di infezioni.

Se decidete di fare questo piercing, è importante che voi seguiate non solo una corretta igiene, ma anche una cura adeguata durante l’intero processo di guarigione.

Cause di infezione

Bisogna sapere che la maggior parte delle infezioni si verificano quando il piercing è molto fresco e la ferita è completamente aperta.

L’infezione si riscontra in tutti i piercing, soprattutto quando le corrette tecniche post-cura non vengono seguite in modo adeguato.

Una delle principali cause di infezione del piercing al capezzolo è il toccare la zona interessata. Infatti, giocando e toccando frequentemente il gioiello, vi è un’alta probabilità di introdurre batteri e germi nella zona forata.

Altre forme di infezione possono verificarsi quando il piercer non lavora in un ambiente sterile e con tutte le apparecchiature opportunamente disinfettate.

Il piercer dovrebbe quindi seguire adeguate misure igieniche, come indossare guanti sterili e pulire la zona del capezzolo con soluzioni antisettiche prima di cominciare l’intero lavoro.

Tuttavia molte persone sviluppano infezioni perché ipersensibili al materiale del piercing. Metalli ipoallergenici possono essere la soluzione ideale per evitare il problema e per accelerare la guarigione della ferita.

Sintomi di infezione

La febbre è uno dei sintomi più comuni di qualsiasi infezione e questo è vero anche per l’infezione da piercing al capezzolo.

I sintomi di infezione sono arrossamento, secrezioni gialle dal sito infetto, eruzioni cutanee, dolore dell’areola e gonfiore. Uno degli effetti collaterali più gravi è la comparsa di ematomi attorno al sito del piercing.

Questi sintomi variano in base la gravità, ma spesso sono il primo segnale che sia in atto una vera e propria infezione batterica.

Come curare un piercing al capezzolo infetto?

Se si dovesse manifestare uno dei sintomi sopra elencati, allora sarà necessario contattare il vostro medico di fiducia. Il medico saprà valutare il grado dell’infezione e saprà consigliarvi trattamenti mirati.

Una crema antibiotica è quasi sempre la soluzione giusta per diminuire gonfiori e rossori attorno al capezzolo. Anche l’applicazione di soluzioni saline e impacchi caldi possono essere utili nel trattare infezioni di lieve entità.

Tuttavia, se l’infezione si dovesse diffondere nel flusso sanguigno e dovessero comparire sintomi sistemici quali febbre e mal di testa, allora il medico vi dovrà necessariamente prescrivere antibiotici per via orale.

Prevenzione

Il periodo di guarigione di un piercing al capezzolo può essere molto lungo, soprattutto quando non vengono messe in atto piccole precauzioni.

Innanzitutto, quando la ferita è ancora aperta, cercate di toccare l’area interessata solo quando è necessario. Il piercing al capezzolo, se toccato troppo spesso, impiega molto tempo a guarire. Inoltre, prima di toccare il piercing, prendete l’abitudine di lavarvi le mani con sapone antibatterico.

Cercate di indossare abiti larghi per evitare lo sfregamento frequente e la possibilità di irritare la ferita.

Per quanto riguarda il vostro gioiello, sarà invece necessario metterlo in ammollo in una soluzione salina 2-3 volte al giorno e per almeno 5-10 minuti.

Evitate poi soluzioni a base di alcol, olio e gel all’aloe vera. Queste soluzioni possono seccare la pelle e possono prolungare i tempi di guarigione.

Infine vi raccomandiamo di ruotare il gioiello durante la pulizia dell’intera zona. Questa piccola attenzione vi aiuterà a mantenere pulita l’area forata ed eviterà che diventi sede di germi e batteri.

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