Quando ci si fa un piercing, buona parte della nostra attenzione va a finire, giustamente, sul gioiello che inseriremo nel foro. Si tratta di una scelta importante per la guarigione, e ancora più importante per il post-convalescenza.
Sarà infatti il gioiello a valorizzare il nostro piercing, e solo scegliendo quello giusto potremmo davvero sentirci come chi è davvero soddisfatto della sua body modification.
Oggi vi introduciamo a quei gioielli che non sono proprio standard, quei gioielli che sono fatti di materiali poco comuni ma che possono essere comunque usati per i nostri fori.
Ambra
È un materiale da sempre utilizzato in gioielleria. Quello che forse non sapevate però è che ci sono, nei migliori negozi di accessori, orecchini e piercing completamente ricavati da un pezzo di ambra, oppure innestati su scheletri d’argento. Si tratta di un materiale piuttosto inerte, che non causa in genere problemi, anche se non è indicato per il periodo subito successivo alla perforazione.
Bamboo
Si tratta di un legno speciale, in quanto è estremamente flessibile e leggero e permette dunque di ottenere gioielli da piercing particolarmente interessanti sotto il profilo estetico. L’unica avvertenza è che il piercing va trattato, nel senso che va ricoperto con speciali materiali per evitare che il bamboo, comunque poroso, diventi poco igienico.
Osso e corno
Si tratta di due materiali organici che sono utilizzati da tantissime popolazioni del mondo, ancora oggi, per creare i propri gioielli. Si tratta di materiali però che nella stragrande maggioranza dei casi vanno trattati con un rivestimento, dato che sono anch’essi porosi e necessitano dunque di qualche attenzione per evitare che diventino un ricettacolo di batteri e di infezioni. I gioielli in osso o in corno che troverete in commercio in Italia sono in genere di provenienza certificata e lavorati secondo procedure che permettono di avere un gioiello inerte e neutro, che comunque non è però adatto per la convalescenza.